
La ricerca
Gli studiosi hanno interpellato i genitori di 1.181 bambini e ragazzi australiani, chiedendo loro quanta tv guardassero i figli all’età di 5, 8, 10, 14, 17 e 20 anni. I dati, oltre che dai genitori, sono stati riportati anche dai ragazzi a una certa età. Questo ha permesso di dividerli in diversi gruppi: uno che guardava poca televisione (meno di 14 ore a settimana) che costituiva il 20% del totale, un altro, che rappresentava invece il 40%, che ne guardava molta (14 ore o più) e infine l’ultimo che riuniva chi negli anni era passato da un basso a un alto livello di ore davanti allo schermo.
Ai ragazzi di 20 anni è stato valutato il contenuto di minerali nelle ossa. Considerando fattori come altezza, massa corporea, livello di vitamina D, abitudini come alcol e fumo, è emerso che coloro che avevano guardato costantemente molta televisione durante l’infanzia e l’adolescenza avevano anche un livello inferiore di minerali nelle ossa rispetto alla media.
